Stare sul web è una questione di reputazione

La brand reputation è oggi un concetto cruciale per tutte le aziende, sia quelle che svolgono il loro business online, che quelle apparentemente lontane dal mondo del web.

E la spiegazione è semplice ed immediata: dato che parliamo della reputazione di cui gode un marchio, la sua proiezione nel mondo virtuale sarà inevitabilmente influenzata dall’idea che i consumatori-utenti si sono creati di quella data società. Per spiegare meglio questo concetto, prendiamo l’esempio di un’azienda che commercializza offline prodotti di un mercato tradizionale: pur svolgendo un business per certi versi distante dalle dinamiche proprie del web, questo non significherà certo che i suoi clienti o consumatori non possano, attraverso social network e forum, incidere sulla sua brand reputation.

Dunque, ogni azienda, a prescindere dal suo campo di appartenenza, non può ignorare tali dinamiche, ed anzi deve necessariamente correre ai ripari per dominarle.

Come possiamo procedere?

Bene, dopo vent’anni, possiamo dire di essere entrati in una fase matura del web, per cui un’azienda moderna non può lasciare all’improvvisazione certi aspetti della sua comunicazione. Al contrario, dovrà contattare degli specialisti in grado di lavorare sincreticamente sulla sua brand reputation, attuando più in generale tutte quelle modalità che sono alla base del social media marketing.

Infatti, è innegabile che i network sociali oggi svolgono un ruolo essenziale anche in ambito commerciale, ed influiscono pesantemente sulla percezione che si ha di una determinata entità aziendale. Per questo motivo, chi vuole davvero incidere in positivo sulla propria reputazione, non può esimersi non solo dall’essere presente sui social, ma deve fare in modo che questa presenza sia significativa, ovvero generi un importante numero di relazioni ed interazioni. Questo aspetto, se vogliamo, è il più importante: una presenza inerte, che non stimoli gli utenti di una propria pagina – ovvero i clienti potenziali o reali della propria azienda – rischia di essere controproducente sul piano della brand reputation. Al contrario, un coinvolgimento attivo, con la creazione di contenuti originali e accattivanti, oltre a generare contatti, produce nell’utente la percezione che quella data azienda è attiva ed in costante movimento. Inoltre, mandare ai propri followers continui feedback, si tramuta nella convinzione che quel dato brand ha interesse per le opinioni e i punti di vista dei suoi utenti. Al contrario, un parere negativo o una recensione che parla male di un dato servizio, se non trova una pronta risposta, potrà tramutarsi in un vero e proprio boomerang in termini di reputazione per il nostro marchio.

Inutile dire che questo aspetto fa la differenza: si consideri infatti che ormai tali attività sono messe in pratica da piccole realtà aziendali come da multinazionali e, in entrambi i casi e con le dovute differenze, è bene rivolgersi a professionisti esperti della comunicazione aziendale sui social network. Tali figure infatti, monitorano costantemente l’attività, valutando insieme ai responsabili aziendali quali forme comunicative attuare, anche alla luce di come la concorrenza gestisce la sua presenza sul web.

In conclusione, la reputazione nell’era digitale passa soprattutto per i network sociali e non cogliere le numerose opportunità che questi offrono, significa rischiare pesantemente di vedere il proprio brand penalizzato rispetto ai competitor più abili a sfruttare tali potenzialità.